Elda non sapeva che dire, soprattutto provava un affetto struggente e profondo per Emma, una cosa che non era mai successa. Tuttavia vederla piangere e confidarsi con lei in un certo senso la rassicurava. Finalmente si stava aprendo un varco in quel muro di impenetrabilità che aveva reso difficile in precedenza il loro rapporto.
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Elda cap. 53, Cambiamenti
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Elda cap. 52, Con estrema dolcezza
Si persero nel gergo della loro infanzia e nessuno dei due voleva smettere. Fino a quando Giulio, leggermente impallidito, le chiese se poteva poggiargli sulle gambe il plaid che stava ripiegato accanto a lui. Si era fatta sera.
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Elda cap. 51, Maturità
Nei cinquanta minuti di colloquio Emma spaziò da una materia all’altra senza alcuna difficoltà e a un certo punto uno dei membri guardò l’orologio a malincuore. “Mi dispiace interromperla, lei ci ha davvero incantati e ci piacerebbe starla ancora a sentire, ma si è fatto tardi e abbiamo altri candidati da esaminare.”
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Elda cap. 50, Siamo donne
Le redattrici oggetto del licenziamento risposero in modo molto pesante ed Elda, che da caporedattrice avrebbe dovuto prendere le parti di Pietro e del direttore, annunciò platealmente le sue dimissioni abbandonando l’assemblea come una furia. Si sentiva tradita tre volte, dal partito, dal giornale e da Pietro.
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Elda cap. 49, Emma
Le fotografie erano state scattate dalle finestre di quella veranda, erano leggermente scure, le inquadrature non erano ben centrate e la stampa era sgranata, era decisamente il lavoro di una principiante, ma dietro quell’organizzazione rudimentale poteva esserci una passione e si ricordò della frase di Giulio.
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Elda cap. 48, Uno dopo l’altra
Ogni discorso di Guglielmo ormai si relazionava a sua moglie: “No, grazie, non poso più mangiare pesche, era la mia Wanda a sbucciarmele.” “I tenerumi tua madre li cuoceva di meno.” - diceva a Elda. Poi vedendo passare Emma, allampanata di sonno con un camicione indiano: “Sta ragazza cammina come Wanda.”
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Elda cap. 47, Foglie al vento
“Ragazzi, fece Elda più ragionevole – dateci il tempo di ricevere il colpo - quando avevo la vostra età credevo che il massimo della trasgressione fosse rappresentato dai rapporti prematrimoniali. Noi di questi discorsi non riusciamo a capire nulla.” “Andiamoci con calma” - fece Pietro girandosi verso di loro e cercando di rientrare in se - ma non lo sapete che con questa roba si muore?” “E perché non lo dici a zio Giulio, con tutto il whisky che si beve?” - fece Ruggero. “Sei un insolente villano!” - urlò Pietro “Ruggero, questo colpo basso da te non me l’aspettavo.” - fece Elda. “Mi state facendo sentire male!” “Papà scusa, ma perché te la pigli con tutti e due? Io che c’entro? Io in quella lista non ci sono.” - disse Dario “Ma quanto sei fifone – gli rispose suo fratello
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Elda cap. 46, Perdite
Ignazio afferrò la cornetta e ascoltò l'ultima parte della conversazione, gli si ammollarono le gambe e si buttò nel divano, impietrito, a guardare il vuoto.
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Elda cap.45, Le botte
Pietro cercava disperatamente di avvertire suo fratello dal telefono a gettoni dell’ospedale mentre Elda, nei corridoi del pronto soccorso, si occupava di Ottavia in preda a uno stato di shock, assolutamente comprensibile.
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Elda cap. 44, Il 1968 a Palermo
In autunno quasi tutti i licei e le facoltà universitarie furono occupate dagli studenti. Davide dormiva nelle aule del Cannizzaro, Ruggero in quelle del liceo classico Garibaldi, mentre Emanuele prendeva possesso con i suoi colleghi dei corridoi lugubri della facoltà di Ingegneria.