Aver dato una fugace occasione di evasione a tante persone insonni, preoccupate, incupite dall'angustia della pademia, mi da l'immagine di un romanzo che si libera dalla solitudine di un cassetto per raggiungere finalmente i suoi lettori.
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Scrivere per altrui potenziali emozioni
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Elda cap. 42, Il Boom
Le due cognate sposavano nuove teorie pedagogiche volte a responsabilizzare i bambini, concedendo loro il massimo della libertà. Ottavia aveva un’intensa vita sociale fra vernissage, concerti, presentazioni letterarie e rassegne cinematografiche e quando era a casa stava nel suo studio a dipingere o a scrivere recensioni. Elda spendeva quasi tutta la giornata fuori casa fra il lavoro al giornale e l’attività di sezione. La sera le due case ricevevano fino a tardi, non proprio occasioni formali anzi, veniva gente di ogni tipo vestita in qualsiasi modo.
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Elda cap 35, Un matrimonio diverso
Quel giorno lo sposo mostrava tutta la gioia che aveva in corpo, abbracciava continuamente Ottavia guardandola compiaciuto, era felice di avere attorno tutte le persone che gli erano care, poter vedere riuniti i suoi genitori, la sua nuova famiglia e i compagni del partito; in fondo, pensava Elda osservandolo, a suo modo sarebbe stato un marito affettuoso e Ottavia aveva sufficiente allegria per tutti e due.
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Elda cap. 21, Lo sbarco
...i soldati italiani e tedeschi erano fuggiti lasciando incustodito a Bagheria un magazzino per l’ammasso del grano. La folla era impazzita, arrivando da tutti i paesi vicini, persino i pescatori di Porticello giungevano con le barche alla tonnara di Solanto. Per tutta la mattina si vide gente che andava e poi tornava con il grano nei sacchetti, nei grembiali, nelle tovaglie, mentre Don Ciccio, quel tipo losco che camminava col fucile in spalla a vendere a caro l’acqua dei pozzi, uscì in piazza con le mani in fianco rimproverando la gente: “Chi iè sta cunfusioni? N’ama a fari accanusciri, amà fari truvari tuttu lordo? C’anna diri i ’miricani?
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Elda cap. 19, In treno
Da frasi mozze che rimbalzavano dal vagone limitrofo Elda riuscì ad avere una testimonianza diretta del terrificante bombardamento del 9 Maggio. “…ero alla marina di Aspra a cercare del pesce, quando ho visto quasi trecento aerei che volavano verso la città…” diceva la voce di una donna. “…erano neri, non si contavano più…” questa sembrava la voce di un ragazzo. “…una colonna alta e rossa si è levata sulla città, una nebbia enorme!” questa era la stessa donna e dalla voce distinta le ricordava sua madre. “…le bombe sembravano chicchi di grandine, continuavano fitte senza smettere…” era di nuovo il ragazzo. “E la nebbia bianca che saliva sembrava il vapore dell’incenso.” continuava la signora. “Iera rrussa![2]“ questo proveniva da un colloquio parallelo fra due contadini. “…copriva perfino i monti attorno alla città.” precisava la signora. A questo punto un giovane in piedi accanto a lei le rivolse direttamente la parola per inserire il suo commento: “La città è finita! Dicono che il porto sia stato completamente distrutto e anche la stazione, dicono che sono crollate più di mille case e che neanche si sa quanti sono i morti. D’altro canto chi le deve dissotterrare? L’esercito sta fuggendo e non ci sono forze sufficienti. Con questo caldo c’è anche il rischio che arrivi qualche epidemia. Per giorni e giorni siamo rimasti con la linea ferroviaria interrotta in più punti, anche quella telefonica.”
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Elda cap. 15, lezioni di letteratura
“Vede signorina questo non è un romanzo, Guerra e Pace è il romanzo, dove ci sono storie umane che possono certamente interessare, anche divertire, ma solo chi riesce a vedere al di là di esse può accedere agli strumenti per capire i testi classici della letteratura europea. Io credo che lei, con dei buoni insegnamenti, potrebbe varcare questa soglia.”
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Elda cap.12, Un ambientamento difficile
La ragazzina si mostrò meno svogliata del previsto e Elda comprese che quelle lezioni potevano essere un rifugio dal tedio che avviluppava le stanze, dove già dalle prime ore del mattino un mondo popolato dal genere maschile era diviso da un altro popolato dal genere femminile.
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Elda cap. 8, Bombardamenti
Questo capitolo è letto da Lorenzo Davì La guerra incalzava e mostrava a Elda i suoi aspetti peggiori. Ormai era un’abitudine coricarsi mezzi vestiti con le scarpe slacciate ai piedi del letto pronte da infilare, …
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Elda Cap. 7, Augusto
Quel pomeriggio passeggiarono lungo via Dante, poi arrivarono in via Ruggero Settimo e presero un gelato alla pasticceria Caflish, a Elda la città sembrò meno tetra, riuscì a non vedere gli squarci sui muri e le insegne dei ricoveri, chiedendosi come mai le vie fossero quasi deserte, nonostante fosse un sabato pomeriggio. La città invece continuava a sentirsi in guerra e non sembrava partecipare la sua felicità.
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Elda cap 6, Debutto in società
C’era chi seguitava a condurre una vita normale come se nulla fosse, così anche Elda cercò di scacciare la reltà della guerra, quantomeno si illuse di farlo.